FINALMENTE SONO PAPA'! GRAZIE G&L AVVOCATI

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Sono tante le storie giudiziarie che ci toccano, ma questa merita davvero di essere raccontata, non fosse altro per la lungimiranza dimostrata – e di ciò bisogna darne atto – dal Tribunale civile di Roma.

Un giovane padre disperato si rivolge allo studio legale Giusti&Laurenzano poiché, quella che è stata la sua compagna, ha da poco partorito il loro figlio.

Parto al quale non gli è stato permesso partecipare.

Figlio al quale non gli è stato consentito poter dare il proprio cognome.

Figlio che ha potuto vedere solo diverse settimane più tardi dalla nascita.

E’ vero, la coppia non ha mai davvero “funzionato”, non hanno mai convissuto, forse ostacolati anche dall’appartenenza a due città diverse, che non ha agevolato la nascita di questa nuova famiglia che, di fatto, non è mai nata.

Il piccolo viene al mondo, ma né il padre. né la famiglia paterna – che abitano tutti in un’altra regione – lo possono vedere, perché la madre non vuole.

Le circostanze somo rese ancora più complicate da una grave invalidità che purtroppo ha colpito questo giovane padre, a causa un gravissimo infortunio subìto sul lavoro.

Da dove iniziare a costruire un dialogo, un rapporto inesistente con la madre di questo figlio che tanto il padre desidera poter vivere.

Le “trattative” sono lunghe, vanno avanti per mesi, dietro continui ricatti morali, ripensamenti, improvvisi malori del piccolo ogni volta che deve essere visitato dal padre, richieste infinite di denaro.

A tal proposito, l’Avv. Patrizia Giusti dello Studio Legale Giusti&Laurenzano che ha rappresentato il papà in questa vicenda giudiziaria, ha immediatamente messo di fronte ai suoi doveri di padre, anche sotto un profilo economico.

Doveri, è bene precisare, ai quali il padre non si è mai sottratto, anche in assenza di un provvedimento giudiziale ed anche quando la madre, inspiegabilmente, si rifiutava di fargli vedere suo figlio.

Si va avanti così per mesi,  con piccole “concessioni” che vengono fatte dalla madre, come se solo ella fosse depositaria del bene del figlio; come se il padre fosse relegato ad un ruolo di mero visitatore, solo qualche ore la settimana, senza dare troppo fastidio.

E immancabilmente giunge, come sempre pretestuosa in procedimenti di questo tipo, la “famigerata” denuncia della madre ai danni del padre che, fortunatamente, si risolve in una bolla di sapone.

Dopo tanto penare arriva finalmente l’udienza, nella quale  il Tribunale di Roma prende atto della vicenda dettagliatamente documentata dal padre.

La madre domandava, infatti, l’affido esclusivo del bambino, chiedendo solo che fosse stabilito in capo al padre un contributo economico, senza che neanche venisse riconosciuto al minore il cognome paterno.

L’Avv. Patrizia Giusti per conto del proprio assistito chiedeva, invece, l’affido condiviso con collocamento presso la madre, con congrue e progressive modalità di visita del padre, in ragione dell’età del bambino, che prevedessero anche il pernottamento presso la casa paterna

Assurdo, infatti, considerare che dopo 2 anni dalla nascita, a questo padre non era mai stato consentito di portare a casa sua il figlio, il quale non aveva ancora avuto modo di conoscere  zii, cugini e l’anziano nonno paterno

La madre chiedeva, infine, la condanna del padre  per presunte mancanze dello stesso nei primi mesi di vita del bambino; domanda che lo Studio Legale Giusti&Laurenzano resisteva, dimostrando come – a contrario – fosse stata la donna a non consentire al padre neanche di poter presenziare al parto.

Ebbene, il Tribunale di Romaaccoglieva totalmente la domanda dell’Avv. Patrizia Giusti, concedendo l’affidamento condiviso richiesto dal padre, permettendogli di poter pernottare e condividere giorni e festività col proprio figlio, senza più arbitrarie limitazioni.

Il Tribunale, poi, disattendendo tutte le domande formulate dalla madre, riteneva assolutamente congruo il mantenimento già versato dal padre al figlio, confermandolo nel merito.

Una “vittoria” questa che ci ha toccato particolarmente, come legali e come genitori.

Non ho mai sentito una persona rivolgersi a me con così tanti “grazie Avvocato”.

Il papà mi ha detto: “Avvocato, la mia (ex) compagna ha dato alla luce mio figlio, lei me lo ha finalmente consegnato”.

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