FONTI DEL PESCHIERA – SEQUESTRATI I TERRENI VENDUTI AD ACEA

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FONTI DEL PESCHIERA-LE CAPORE – messi sotto sequestro i terreni venduti ad acea spa
Prima vittoria dell’Associazione CODICI, seguita dallo Studio Legale GIUSTI&LAURENZANO

IL Commissario per gli Usi Civici dispone il sequestro giudiziario del
terreno. Le Fonti tornano in mano pubblica. la vicenda prende le mosse dal 2003, quando il Comune di Cittaducale decide di vendere i terreni dove insistono le Fonti del Peschiera-Le Capore ad Acea Spa. La cosa è di non poco conto. le Fonti in questione, infatti, sono la maggior fonte di approviggionamento idrico della Città di Roma. Avere le Fonti in mano, vuol dire decidere della fornitura idrica di milioni di persone. Vendere le sorgenti da cui viene prelevato un bene necessario e non
rinunciabile, come l’acqua, equivale a permettere lo sfruttamento di un’utilità essenzialmente pubblica da parte di chi, presumibilmente, agirà secondo interessi che non sono quelli della collettività. Roma, in altri termini, beve da una polla la cui gestione non è più garantita da ente pubblico, con tutti i rischi del caso, soprattutto economici, ma anche connessi all’efficiente erogazione del servizio. Infine, il territorio così ceduto, si è scoperto gravato da due vincoli giuridici: è, infatti, bene
demaniale e vincolato agli usi civici. Ciò altro non vuol dire che sarebbe dovuto essere inalienabile, e quindi non cedibile, e non lo si sarebbe potuto deviare dall’utilità pubblica. Due vincoli che, sinergicamente, blindano il territorio e lo rendono impossibile da vendere. Da tali considerazioni è partita la battaglia dell’Associazione CODICI – Centro per i Diritti del Cittadino, che ha incaricato lo Studio Legale GIUSTI&LAURENZANO di avviare un contenzioso mosso fin dal 2006 nelle Aule giudiziarie del Tribunale di Rieti e nel procedimento avviato presso il Commissario per gli Usi Civici. Proprio quest’ultimo ha disposto il sequestro dei
terreni nominando custodi il locale comando dei carabinieri Forestale, motivando il periculum insito nella sottrazione del bene al godimento della
collettività e nel rischio della sua definitiva trasformazione. D’altronde, proprio l’acquedotto del Peschiera, come emerso da alcune intercettazioni pubblicate dal Fatto Quotidiano nel 2011 nelle vicende relative alle strategie per aggirare il referendum del 2011 sull’acqua (http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/09/07/nelle-telefonate-di-lavitola-le-strategie-su-come-aggirare-il-referendum-sullacqua/155662/), erano state attenzionate per non ben chiari movimenti politici e imprenditoriali
Con il provvedimento in questione, i terreni delle Fonti sono al momento messi al sicuro da qualsiasi tentativo di speculazione o distrazione dal loro scopo naturale e normativo. Lo Studio Legale GIUSTI&LAURENZANO dovrà quindi procedere a continuare la battaglia per conto dell’Associazione CODICI, per la definizione del giudizio di merito per ottenere la dichiarazione di nullità della vendita. Rimangono poi aperte molte altre questioni, legate soprattutto al tema delle concessioni per lo sfruttamento idrico della Fonti stesse

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