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VENDITA DEI TERRENI DELLE FONTI DEL PESCHIERA-LE CAPORE

Oggi udienza presso il Commissario degli usi civici di Lazio-Toscana e umbria nel procedimento incardinato ai fini dell’accertamento della nullità della vendita dei terreni ove insistono le Fonti del Peschiera – Le Capore.

Si tratta della principale fonte di approviggionamento idrico della capitale intorno alla quale sono sorti 20 anni di contenzioso. Nella lotta tra gli ambiti territoriali, i gestori e le allora province di Rieti e Roma per la concessione dei diritti di captazione delle acque, per decine e decine di milioni di euro, si innesta l’anomala vicenda della vendita dei terreni ad opera del comune di Cittaducale in favore di Acea, già titolare della concessione di captazione scaduta ormai negli anni 90 e non ancora assegnata.

Chi ha la concessione di captazione deve operare il controllo delle aree di salvagurdia delle terreni circostanti le fonti, che non possono essere sfruttati per nessuna altra destinazione se non per la salvagurdia delle fonti stesse. Il comune ha l’onere del controllo del rispetto delle relative prescrizioni del testo unico ambientale. L’anomalia della vendita dei terreni pertanto apre sinistri scenari.

Lo studio legale Giusti & Laurenzano é pertanto sceso in campo al fianco dell’associazione Codici, impugnando la vendita dei terreni per violazione della normativa per la tutela degli usi civici e della demanialità dei terreni, avviando un ricorso presso il commissario degli usi civici e incardinando un’azione legale il tribunale civile di Rieti.

Il timore è che i terreni vengano distolti dalla loro propria destinazione, sottraendoli alle contese giudiziali che vedono coinvolte le fonti stesse. Di non poco conto la tutela delle infrastrutture idriche e del bene stesso.

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