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SI AL TENTATIVO NEL DELITTO DI LESIONE PERSONALE

Con la sentenza n. 6460 del 17/02/2016 la Sez. V penale della Cassazione ha sancito il seguente principio: “Nel reato di lesioni personali volontarie, la circostanza aggravante speciale dello sfregio permanente è applicabile anche all’ipotesi tentata quando sia possibile desumere con certezza, dalle modalità del fatto e in base ad un preciso giudizio ipotetico, che, ove l’azione delittuosa fosse stata portata a compimento, si sarebbe verificato il più grave reato esito preordinato, impedito solo per circostanza estranee alla volontà dell’agente (tra cui anche l’efficace reazione della vittima)”.

Il caso prende le mosse da un’aggressione violenta rivolta da un marito che, con un temperino, tentava di aggredire la moglie minacciandola di sfregiarle il volto. La donna riusciva ad evitare l’aggressione al viso ed il marito veniva rinviato a giudizio per tentate lesioni gravissime.

Ebbene, dirimendo un punto assai controverso e dibattuto, la Cassazione ha affermato che per lo sfregio permanente previsto dall’art. 583 comma 2 n. 4 c.p. è astrattamente configurabile il tentativo, poiché trattasi di un evento ben caratterizzato e differenziato rispetto all’evento tipico descritto dall’art. 582 c.p.

Pertanto è ben lecito supporre che, come nel caso di specie, l’agente si rappresenti e voglia proprio quella particolare lesione personale (lo sfregio), attuata magari dietro la minaccia di un’arma da taglio o tenendo in mano una bottiglia di acido, come accaduto recentemente.

In tali ipotesi sarà necessario dapprima individuare la cornice edittale relativa alla pena di delitto consumato circostanziato, per poi giungere alla pena del delitto circostanziato tentato ed, infine, commisurarla in concreto ai parametri di cui all’art. 133 c.p.

Sul punto già con la sentenza n. 7995 del 16/11/2010 la Cassazione aveva precisato che “per la determinazione della pena per un’imputazione di tentativo di delitto aggravato da circostanze ad effetto speciale o per le quali la legge stabilisce una pena di specie diversa, deve essere operata individuando la pena massima del delitto circostanziato consumato per poi applicare, su di essa, la riduzione minima per la forma tentata”

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