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IL PAPA' NON PUO' VIETARE CONTATTI TRA IL FIGLIO E IL NUOVO COMPAGNA DI MAMMA

Ci per mettiamo di segnalare questo importante approfondimento, poiché quasi in tutte le separazioni e divorzi, in presenza di figli, ci troviamo di fonte a dirimere contratti di questo tipo.

Entrambi i genitori spesso si oppongono,a volte pretestuosamente e senza motivo, a che il figlio frequenti il nuovo compagno o la nuova compagna dell’altro coniuge.

Ancora una volta questa massima va nell’esclusivo interesse del minore, il cui benessere, a volte, di fronte a tanto astio viene messo da parte anche dagli stessi genitori.

Tratto da DIRITTO MINORILE del 19/06/2017

Il papà non può bloccare i contatti dei minori col nuovo compagno dell’ex se ormai l’hanno accettato

Inibitoria respinta perché i figli hanno metabolizzato la presenza del partner accanto al genitore: con la nascita del fratellino sono una famiglia allargata. Collocamento alternato solo quando c’è dialogo

Dopo la burrascosa separazione dalla moglie l’uomo non riesce a impedire che i suoi figli abbiano contatti con il nuovo compagno della donna perché ormai i minori hanno metabolizzato la presenza di un nuovo partner accanto alla loro mamma: la domanda di inibitoria deve dunque essere respinta. È quanto emerge da una sentenza pubblicata dalla nona sezione civile del tribunale di Milano (presidente Cattaneo, relatore Stella).

Sostegno psicologico
Niente addebito alla moglie e sì alla sua nuova famiglia allargata di lei. Il marito non riesce a dimostrare che sia stata una relazione extraconiugale della donna a far fallire il loro matrimonio: non prova di per sé niente il fatto che a un certo punto lei rifiutasse i rapporti sessuali con lui, mentre la foto “compromettente” presa da Facebook risulta priva di data certa. L’unione fra i coniugi è finita davvero male, con denunce penali reciproche. E soprattutto mamma e papà non riescono a tenere i figli fuori dai loro litigi. Ma non ci sono comunque condotte tanto gravi da escludere l’affido condiviso, proposto dallo stesso consulente tecnico d’ufficio. Continua, intanto, il percorso di sostegno psicologico per uno dei minori e alla genitorialità per gli adulti, il tutto a cura dei servizi sociali.

Disponibilità necessaria
I figli sono collocati in prevalenza presso il padre, con ampia facoltà di frequentazione per la madre, in base a un regime articolato e ben calibrato. L’uomo, tuttavia, non può pretendere che i suoi figli non abbiano rapporti con il nuovo compagno della sua ex e con i figli di quest’ultimo: dalla nuova relazione è nato un altro bambino al quale i minori sono affezionati, a testimonianza del fatto che la situazione familiare nel frattempo si è evoluta. E sono proprio i rapporti ancora conflittuali nella ex coppia a impedire il collocamento alternato dei minori fra i genitori, che può essere disposto soltanto quando mamma e papà hanno capacità di dialogo e si mostrano disponibili alla massima collaborazione. Compensate fra le parti per metà le spese processuali.

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